Rambaldo VIII Colli Trevigiani I.G.T.
Uve | assemblaggio di Refosco, Merlot, Cabernet Sauvignon e vitigni autoctoni trevigiani |
Caratteristiche del territorio di produzione
Ubicazione | colline del Castello di San Salvatore |
Altimetria | 50 metri slm |
Esposizione | Sud-Ovest |
Tipologia di suolo | argilloso |
Densità d'impianto | 4800 piante/ettaro |
Vinificazione ed affinamento
Resa per ettaro | 70 q.li |
Epoca di vendemmia | 10-25 Ottobre |
Pigiatura | diraspatura e pigiatura soffice |
Contenitori per la fermentazione | tini in rovere da 50 hl |
Durata della fermentazione | circa 20 giorni a 25/28°C |
Tempo di macerazione sulle bucce | 20 giorni |
Fermentazione malolattica | dopo la fermentazione alcolica |
Contenitori d'invecchiamento | botti grandi e barriques |
Durata dell'invecchiamento | circa 24 mesi |
Affinamento in bottiglia | quasi un anno |
Colore | Rosso rubino con riflessi aranciati |
Profumo | note di frutti di bosco con sentori di liquirizia, cacao e spezie orientali |
Gusto | caldo e morbido, armonico e giustamente tannico |
Dati analitici
Gradazione alcolica | 13,5% vol. |
Acidità | 5 g/l |
Note di degustazione
La complessità non difetta certamente in questo vino! Il mosaico aromatico e, ancor più, gustativo del Rambaldo VIII (figura tra le più rappresentative e influenti della storica casata dei Collalto) lo rendono un prodotto tutto da scoprire, estremamente intrigante ed in grado di profondere gradualmente tutto il patrimonio di emozioni che, da rappresentante di punta dell’azienda qual è, sa donare. Già al colore lascia trasparire una concentrazione ed una profondità materica di tutto rispetto. Un rosso rubino profondo lascia nettamente spazio a riflessi inchiostrati mentre la sua consistenza alcolica e glicerica si fa decisamente notare sulle pareti del bicchiere. Il naso riporta sentori di prugna, composta di frutta rossa e spezie dolci che danno concretezza e rispondenza qualitativa al vino (parte delle cui uve vengono appassite, ricordiamolo). In bocca l’impatto tannico è notevole così come la polpa del vino lo rende quasi masticabile. Ottimo il bilanciamento fra le componenti morbide e quelle dure così come il ritorno retronasale. Eleganza, complessità, coerenza, struttura e persistenza sono le sue principali caratteristiche. A fronte di tutto ciò, scontato pensare a potenziali lunghi invecchiamenti in cantina. La personalità di questo vino ben si sposa a una lepre in civet come piuttosto a preparazioni di selvaggina in cui siano previste lunghe cotture e speziature importanti (filetto di cervo, cinghiale in umido, capriolo in salmì, etc.). Decisamente azzeccato, inoltre, il suo abbinamento con formaggi importanti invecchiati. Per i più golosi si consiglia di provarlo con un cru di cioccolato fondente cui, magari, far seguire un ottimo sigaro dal sapore morbido e complesso.